Sono nata a Potenza nell’84 anche se alla domanda di dove sei? la risposta è Salerno.
Fin da piccola appassionata di “diavolerie tecnologiche”, dal commodore 64 di mio fratello al primo pc entrato in casa quando avevo 15 anni, trascorro le ore ad imparare ad usare programmi, esplorare siti web, scaricare musica…
Sono sempre stata molto introversa e internet è subito diventata la bolla in cui rifugiarsi pomeriggi interi: non appena mio padre metteva piede fuori di casa, accendevo il pc e partiva il bip del modem a 56k.
Nel frattempo ero molto confusa sul percorso di studi da seguire, non avevo la più pallida idea di cosa volessi fare da grande e così ho saltato di palo in frasca: ho scelto il liceo linguistico perché volevo imparare il tedesco, poi però mi sono iscritta alla facoltà di chimica all’università di Salerno, che ho abbandonato a pochi esami dalla laurea.
Su internet (e dove se no?), conosco una persona di Arezzo che mi coinvolge nel suo mondo lavorativo. Inizio a lavorare con lui in una serigrafia aretina e faccio esperienza su stampe, colori, vernici, telai e grafica vettoriale.
Lavoro in quel mondo per circa 10 anni e poi, una serie di fortunati eventi (che allora non immaginavo fossero tali) pongono fine alla love story. Di punto in bianco mi ritrovo senza casa, senza lavoro e senza il becco di un quattrino.
E ora cosa faccio? Torno a Salerno dai miei? Mi trasferisco in un’altra città a cercare fortuna?
Mi prendo 20 giorni per disperarmi e decidere cosa fare della mia vita, poi torno ad Arezzo, decido di partire da zero e reinventarmi ancora una volta.
Sono nata a Potenza nell’84 anche se alla domanda di dove sei? la risposta è Salerno.
Fin da piccola appassionata di “diavolerie tecnologiche”, dal commodore 64 di mio fratello al primo pc entrato in casa quando avevo 15 anni, trascorro le ore ad imparare ad usare programmi, esplorare siti web, scaricare musica…
Sono sempre stata molto introversa e internet è subito diventata la bolla in cui rifugiarsi pomeriggi interi: non appena mio padre metteva piede fuori di casa, accendevo il pc e partiva il bip del modem a 56k.
Nel frattempo ero molto confusa sul percorso di studi da seguire, non avevo la più pallida idea di cosa volessi fare da grande e così ho saltato di palo in frasca: ho scelto il liceo linguistico perché volevo imparare il tedesco, poi però mi sono iscritta alla facoltà di chimica all’università di Salerno, che ho abbandonato a pochi esami dalla laurea.
Su internet (e dove se no?), conosco una persona di Arezzo che mi coinvolge nel suo mondo lavorativo. Inizio a lavorare con lui in una serigrafia aretina e faccio esperienza su stampe, colori, vernici, telai e grafica vettoriale.
Lavoro in quel mondo per circa 10 anni e poi, una serie di fortunati eventi (che allora non immaginavo fossero tali) pongono fine alla love story. Di punto in bianco mi ritrovo senza casa, senza lavoro e senza il becco di un quattrino.
E ora cosa faccio? Torno a Salerno dai miei? Mi trasferisco in un’altra città a cercare fortuna?
Mi prendo 20 giorni per disperarmi e decidere cosa fare della mia vita, poi torno ad Arezzo, decido di partire da zero e reinventarmi ancora una volta.
Il successo è di chi sa usare Google in maniera efficace.
È una delle mie citazioni preferite e direi che non potrei essere più d’accordo. È il 2016 e mentre decido cosa fare da grande, passo da un lavoretto all’altro. Per mantenermi accetto lavori frustranti e sottopagati ma nel tempo libero cresce il mio interesse per il web design. Cercando su Google, tra blog, guide, tutorial, forum e tanto mal di testa, apprendo prima l’HTML e poi ad usare i maggiori CMS.
Realizzo qualche sito web per iniziare a sporcarmi le mani e nel frattempo continuo a studiare. Passo al web copywriting e al social media management. Inizio le prime collaborazioni con aziende che mi permettono di lavorare mentre approfondisco le mie competenze.
Più studio e più mi rendo conto che ancora c’è un mondo da scoprire, ma finalmente ho deciso cosa voglio fare da grande.
Ho scelto di lavorare come freelance per tanti motivi che si racchiudono in una sola parola: libertà.
Nessun capo, nessun programma: mi basta un pc e sono in ufficio. L’aspetto negativo è che il freelance prende tutte le decisioni da solo, deve trovare la motivazione in sé stesso per portare a termine il lavoro e spesso finisce per confondere la vita privata con quella lavorativa, lavorando senza sosta. Mi ci è voluto qualche anno ma sono riuscita a trovare un giusto equilibrio tra lavoro, studio e svago.
Sono riuscita a costruire intorno a me una rete di collaboratori, sia per offrire ai miei clienti competenze sulle quali non sono esperta, sia per avere persone alla pari con cui confrontarmi e poter ogni tanto dialogare e fare brainstorming.
La mia base operativa è ad Arezzo, in via Giusti: uno spazio di co-working che condivido con Enjoytech. Ho all’attivo collaborazioni con agenzie di comunicazione e professionisti del settore e, nel frattempo, continuo a formarmi con i maggiori marketers italiani, con cui condivido la filosofia di pensiero. Dario Vignali, Veronica Gentili e Luca Mastella sono i miei mentori, ma spesso acquisto anche corsi o libri da chi ha una filosofia e un approccio al marketing molto diverso, anche solo per avere un altro punto di vista e cercare una visione più completa.
Ho scelto di lavorare come freelance per tanti motivi che si racchiudono in una sola parola: libertà.
Nessun capo, nessun programma: mi basta un pc e sono in ufficio. L’aspetto negativo è che il freelance prende tutte le decisioni da solo, deve trovare la motivazione in sé stesso per portare a termine il lavoro e spesso finisce per confondere la vita privata con quella lavorativa, lavorando senza sosta. Mi ci è voluto qualche anno ma sono riuscita a trovare un giusto equilibrio tra lavoro, studio e svago.
Sono riuscita a costruire intorno a me una rete di collaboratori, sia per offrire ai miei clienti competenze sulle quali non sono esperta, sia per avere persone alla pari con cui confrontarmi e poter ogni tanto dialogare e fare brainstorming.
La mia base operativa è ad Arezzo, in via Giusti: uno spazio di co-working che condivido con Enjoytech. Ho all’attivo collaborazioni con agenzie di comunicazione e professionisti del settore e, nel frattempo, continuo a formarmi con i maggiori marketers italiani, con cui condivido la filosofia di pensiero. Dario Vignali, Veronica Gentili e Luca Mastella sono i miei mentori, ma spesso acquisto anche corsi o libri da chi ha una filosofia e un approccio al marketing molto diverso, anche solo per avere un altro punto di vista e cercare una visione più completa.
L’ingrediente fondamentale per lavorare bene è l’empatia tra me e il cliente. Io ho bisogno di sentirmi parte dell’azienda per seguire un progetto, a prescindere dal budget.
Tra i miei clienti ci sono sia piccole aziende che realtà più strutturate, riesco a relazionarmi bene sia con il titolare dell’attività locale che con il responsabile marketing con cui ho a che fare.
Sono molto metodica e puntuale nel mio lavoro ma ho bisogno di un rapporto continuo con il cliente che mi consente di curarne la comunicazione e creare dei contenuti efficaci.
Rispetto i tempi di realizzazione e le scadenze a patto che vengano rispettati i pagamenti. Gestisco bene le emergenze purché non diventino all’ordine del giorno… sono pur sempre una freelance!
Ultimo punto fermo della mia filosofia lavorativa è la trasparenza: cerco di essere sempre chiara e sincera dicendo anche quello che l’altro non vuole sentirsi dire. Sono convinta che l’onestà è la base per un rapporto durevole e soddisfacente.